CASTING
PROGRAMMA DELLO SPETTACOLO SAGGIO
Interpreti sono gli allievi adulti del Corso di recitazione di Miri Ronchetti
Roberta Gamberale è Nina da “Il Gabbiano” A. Cechov Paola Ferrari è Winnie da “Giorni Felici” S. Beckett
Dustin Battistini è Lomov da “Una proposta di matrimonio” Anton Cechov
Paola Ferrari è la Rosa da “Il Piccolo Principe” Antoine De Saint Exupery
Alessia Arensi da “Il Piccolo Principe” A. De Saint Exupery
Augusta Napolitano è Signorina Julie di A. Strindberg Onia D’Antuono è Marina da un testo contro la violenza sulle donne.
Michele Dargenio è Santo Colina da “1915 -18” di M. Ronchetti
Drammaturgia e testo, Miriana Ronchetti
Roberta Gamberale è Nina da “Il Gabbiano” A.Cechov Nina è un’attrice che, nonostante non sia riuscita a diventare famosa, continua ad amare il suo mestiere. E lo ama per quel che intimamente le dona, ogni volta che sale sul palco. Lo ama, anche se economicamente non è così redditizio e le ha insegnato a non avere paura della vita. Le sue parole sono una sincera dichiarazione d’amore per il teatro. E per questo motivo entra di diritto nel nostro progetto.La sua primissima volta sul palco è quella in cui recita un monologo di un ragazzo, figlio di una grande attrice La messinscena non va benissimo, ma per lei è l’occasione di conoscere un giovane drammaturgo di successo Trigorin. Nina segue Trigorin a Mosca, piena di aspettative. La vita non le ha riservato niente di buono. Non diventerà che un’attricetta di provincia, senza l’amore del bel drammaturgo. Ma Nina non è disperata.
Con rassegnazione accetta i dolori che la vita le ha procurato, donando tutta sé stessa al mestiere d’attrice, perché solo quando è sul palco si sente davvero felice e bella. E questo le basta.
Paola Ferrari è Winnie “Giorni Felici” S.Beckett
Un testo teatrale espressione massima del famoso “teatro dell’assurdo”. Composto nel 1961. Winnie è una signora borghese, intenta a prendersi cura del proprio aspetto, concentrata a trovare motivi di felicità nelle cose banali, pur di non guardare in faccia la triste realtà della sua vita. Protagonisti sono Winnie e Willie, due coniugi legati da un matrimonio che ormai sembra vuoto di ogni passione. A rendere ancor più triste l’esistenza dei due, è la loro insolita condizione fisica. Winnie è conficcata fino alla vita dentro a una sorta di cumulo di terreno, da cui non può liberarsi. Suo marito Willie è posto dietro. Winnie non riesce a vedere Willie, mai. I due non hanno più niente in comune. L’intero testo teatrale è un monologo della povera Winnie, che ostinatamente tenta di instaurare un dialogo col marito. Willie, annoiato, di tanto in tanto le risponde. Winnie, si comporta come se non ci fosse niente che non va. Mentre parla, tira fuori dalla sua borsa una marea di oggetti, che utilizza totalmente incurante del fatto di essere immobilizzata. Nella borsa c’è anche una pistola, che però Winnie non usa mai. Potrebbe prenderla e farla finita per sempre, ma lei è così attaccata alla vita, che il pensiero di suicidarsi è fuori idea. Nonostante questo, Winnie continua a vivere la sua esistenza come se niente fosse, ostinandosi a proclamare la sua vita una costellazione di giorni felici.
Dustin Battistini è Lomov da “Una proposta di matrimonio” A. Cechov
L’intento principale di questo breve testo è muovere un’aspra critica nei confronti della piccola borghesia russa. Parallelamente a questa critica, nel testo di Checov è possibile rintracciare anche l’intramontabile motivo dello scontro tra i sessi. Checov, infatti, sembra suggerirci che il matrimonio non è altro che un continuo scontro e la “felicità familiare”, sol un’utopia. Inoltre, dato il carattere battagliero di Natal’ja e l’ipocondria e insicurezza di Lomov, è ben intuibile chi nella coppia davvero “porterà i pantaloni”. Il monologo viene pronunciato da Lomov praticamente all’inizio di questa divertente commedia. Ha appena annunciato a Çubukov la sua intenzione di sposarne la figlia e attende che Natal’ja faccia il suo ingresso. Rimasto solo in scena, Lomov inizia a sentirsi male. Ha freddo, è insicuro e spaventato dalla prospettiva di rimanere solo con Natal’ja e dirle che vuole sposarla. Ed essendo un grandissimo ipocondriaco, si sente svenire. Insomma, non è esattamente il ritratto della salute o di un uomo forte e coraggioso, anzi…
Paola Ferrari è la Rosa A. De Saint Exupery.
La vanità della rosa è la causa della rottura del rapporto con il Piccolo Principe; è così che il principe, perde il proprio punto di riferimento e soffre per la rottura di questo rapporto, ma proprio questo dolore, questo senso di solitudine è ciò che poi lo spinge a esplorare nuovi pianeti (metafora che spiega quanto la rottura di un rapporto possa avere due facce). Elaborata la perdita possiamo andare verso opportunità che prima ci precludevamo. La separazione, per quanto dolorosa, è necessaria: nascere, svezzarsi, cambiare lavoro, dire addio a ideali-speranze, progetti rimasti irrealizzati, la perdita di un genitore, fino alla nostra morte, che è l’ultima separazione, quella dalla vita. “Dobbiamo esprimere i nostri sentimenti”. Tenerli nascosti o negarli può diventare dannoso. Quando il piccolo principe decide di partire verso nuovi pianeti, la rosa dice di non avere bisogno di lui. Il piccolo principe allora la abbandona perché in quel momento non aveva capito che la rosa stava mentendo e che quelle parole nascondevano una richiesta d’aiuto.
Alessia Arensi è il Piccolo Principe
Il Piccolo Principe è un misterioso bambino proveniente da un pianeta minuscolo, con tanta voglia di conoscere gli uomini e le loro abitudini. Pur giungendo in una regione disabitata, non appare né smarrito, né tanto meno impaurito, balzano agli occhi la sua semplicità, la sua innocenza. Una delle caratteristiche del Piccolo Principe che viene più volte esaltata nel racconto è la sua capacità di arrossire, residuo dell’infanzia.
Il Piccolo Principe si rivolge a piccoli, grandi e “a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più”. È la storia dell’incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe che è arrivato sulla Terra dallo spazio; ma c’è molto di più di una semplice amicizia in questo libro surreale, filosofico e magico. C’è la saggezza di chi guarda le cose con occhi puri, la voce dei sentimenti che parla la lingua universale, e una sincera e naturale voglia di autenticità. Perché la bellezza, quando non è filtrata dai pregiudizi, riesce ad arrivare fino al cuore dei bambini, e anche a quello degli adulti che hanno perso la capacità di ascoltare davvero.
Augusta Napolitano è Signorina Julie di A. Strindberg
Julie rappresenta pienamente la disperazione dei vinti. Ma non è quella disperazione che porta a piangersi addosso. La disperazione di Julie è piena di orgoglio. È la disperazione di chi trova, in fondo al suo cuore, la forza di tirare fuori tanto rancore, tanta rabbia e tanta cattiveria. La signorina Julie di Strindberg è infatti la tipica donna sedotta e abbandonata, o meglio tradita. Ma è grazie al suo carattere irrequieto e orgoglioso che non piagnucola troppo quando ormai la sua fine è vicina. Julie è una giovane aristocratica di venticinque anni, figlia di un conte. È una ragazza inquieta, che si sente imprigionata nel suo ruolo di figlia di una nobile famiglia nella Svezia di fine Ottocento. Tutta la sua irrequietezza sfocia in comportamenti bizzarri e provocatori, che spesso fanno parlare molto di lei. Julie è, in definitiva, una ragazza molto infelice. È una persona che si sente in trappola. Vorrebbe vivere una vita diversa. Vorrebbe decidere lei stessa della propria vita, seguendo quegli ideali femministi di cui sua madre le ha sempre parlato. Ma per qualche ragione, non ha abbastanza coraggio per dare una svolta alla sua esistenza.
Onia D’Antuono è Marina da un monologo di Paola Cortellesi
Breve monologo che dà voce al silenzio delle donne che hanno subito violenza e atteggiamenti sessisti e dispotici da parte dei loro compagni o dei loro padri. Scritto per le tante donne segregate, che non hanno la forza di opporsi alla violenza, cresciute in una cultura nella quale è normale subire, sopportare, tacere, dove la prima forma di angheria e di prevaricazione da parte dell’uomo è l’imposizione del silenzio. Silenzio a cui talvolta si sono consegnate da sole, a cui non riescono ad opporsi e, quando poi riescono a dire “basta”, il silenzio e la solitudine si materializzano nella violenza, nella morte. Sono donne spesso lasciate sole, abbandonate a sé stesse anche da quelle persone che sono loro intorno e che le amavano. Donne che sopportando ritengono di proteggere sé stesse e i figli dalla vergogna. Donne che spesso, per retaggio culturale, sono consegnate al silenzio e alla violenza da altre donne. Donne che subiscono una manipolazione mentale e che pensano che il silenzio sia la loro condizione.
Michele Dargenio è Santo Colina da “1915 -18” di M. Ronchetti
Santo Colina è un personaggio ideato dall’autrice, al quale affida alcuni pensieri tratti da lettere scritte da soldati al fronte provenienti da tutta Italia, per lo più coloni, braccianti, operai, che morirono in guerra. Privazioni e angustie patite al fronte vengono descritte soffermandosi soprattutto sui dettagli materiali: il tormento della pioggia, del fango e del freddo, la sporcizia, la fame che li porta a fantasticare. È la guerra di trincea fatta di progressivo abbrutimento, generato dall’essere costretti a vivere rintanati in stretti e tortuosi cunicoli scavati nella terra, nella roccia o nella neve. La contaminazione più raccapricciante, che non di rado ha determinato profonde turbe di tipo psicologico fra i sopravvissuti, è quella tra vita e morte. Spesso, infatti, i soldati, dato che talvolta la distanza dalle trincee nemiche arriva a essere di pochi metri, sono costretti a convivere con i cadaveri, magari dei loro stessi compagni, addirittura per mesi. Le riflessioni dei soldati che con incisività, nei momenti tragici, si rivolgono al Cielo e alla bellezza della Natura, riescono a comunicare l’insensatezza e l’atrocità della guerra.
GRAZIE TEATRO!!!
Progetto Lezione a cura di Miriana Ronchetti, autrice teatrale, maestra di recitazione.
www.teatroarte.it